Mi chiedo se i meta-shopper saranno pronti ad esplorare questi meta-mondi e se ci sarà una meta-mappa che possa iniziare a descrivere questa nuova geografia virtuale.
Ogni meta-mondo, con la sua architettura, è e sarà un mondo (virtuale) a sé stante, con regole uniche per esaltarne l’esplorazione e il rapporto con il brand: i metamondi sono dei nuovi spazi nei quali la marca si potrà raccontare e prenderà forma.
Questo tipo di esplorazione richiederà molto tempo a disposizione dei singoli meta-shopper che di volta in volta esploreranno i meta mondi delle marche.
Stiamo sottovalutando (o sopravvalutando) il tempo che i meta-shopper vorranno dedicare a questo tipo di esperienze. Oppure stiamo semplicemente sopravvalutando il fatto che ne vorranno dedicare molto, vorranno vivere virtualmente qualcosa.
La più grande esperienza di marca è ancora con i prodotti, e per fortuna. Il metamondo di Vans su Roblox è uno dei casi di maggior successo in termini di engagement e feedback positivi, ma probabilmente perché l’intrattenimento sportivo è insito in parte nella mission del brand, che ha numeri esorbitanti superando Nikeland.
La vera domanda è capire il ruolo che avrà il meta-tempo nei nuovi meta-mondi, e questo lo vorrei capire con l’aiuto di uno sociologo e di un antropologo più che di un marketer o designer.
Ma magari, da markerter, mi sbaglio.