Il mio rapporto con la messaggistica, da LinkedIn, WhatsApp all’e-mail è stato sempre abbastanza urgente ed impellente: ho sempre risposto a tutti e quasi all’istante.
Negli ultimi 6 mesi la mole di lavoro e l’intensificarsi di relazioni lavorative mi ha portato gradualmente a dover dedicare sempre più tempo a questa attività.
Con una mia collega gestiamo insieme la mia agenda, ma il grosso del lavoro tocca a me.
Questa settimana per vari motivi è andata a rilento, ho deciso che avrei risposto il venerdì pomeriggio a tutti i messaggi della settimana, e questo in realtà non è avvenuto. Si sono così accumulati ulteriori messaggi, e-mail, notifiche.
Però ho ricevuto (e fatto) qualche telefonata in più e questo è stato bello.
Mi sono accorto che alla fine il mondo non si è fermato nemmeno un attimo, anzi questo rinviare (non so a quando) tutti questi messaggi mi ha permesso di stare più focalizzato e concentrato.
Un po’ più di tempo (poco per la verità) per me, per una passeggiata, per un caffè con un’amica, per due parole col collega.
Torniamo a fare le cose che contano, perché quelle che non contano, non servono a niente.
Torniamo a giocare, un po’ di più.