Il blog di Marketing Toys

Business is like a muffin in a cup

Avete mai provato a cucinare un muffin nel vostro micro-onde? Il risultato è gustosissimo e vi trovate una tazza col vostro muffin preferito pronto per essere mangiato, che bontà!

Un po’ come un buon modello di business che se lo dovessimo ridurre a pochi e semplici ingredienti ce lo immagineremo così: solution, value, quality e timing.

SOLUTION, VALUE, QUALITY, TIMING
Soluzione. Valore. Qualità. E tempismo: sembra uno sciogli lingua, non è vero?
Ma è così che funziona il mercato, non vi sembra? I casi di successo di cui tutti noi marketers abbiamo le librerie piene sembrano magia, si tratta invece solo di una ricetta perfetta, eseguita alla perfezione con i giusti ingredienti.
Hai detto poco, eh!
Un buon business è dato dal mix di più elementi, sapientemente combinati: un mix all’interno del quale un prodotto/servizio diventeranno soluzione per il problema di qualcuno, portando valore all’utente e contribuendo a sostenere il modello di business dell’impresa, con una conseguente qualità che non deluda le aspettative per il cliente. Il tutto eseguito con un timing perfetto.
Già, il timing, appunto. Pensiamo ai Google Glass, che hanno anticipato il tempo di mercato, un tempo nel quale le persone fossero realmente consapevoli e mature per utilizzare un simile prodotto. Timing significa non solo arrivare in ritardo rispetto ai concorrenti, ma anche arrivare troppo in anticipo.

INTERCONESSIONE E FLUIDITÀ
Essere soluzione, portare valore e qualità. Elementi tra loro fortemente legati. Non è sufficiente disporli su un fogli di calcolo per renderli armoniosi, richiedono di essere trattati con attenzione: analisi del mercato, osservazione del comportamento dell’utente, individuazione delle modalità di utilizzo che immaginiamo farà del nostro prodotto/servizio, ed infine individuazione della reale capacità dell’azienda di risolvere i problemi del consumatore.
Quindi se da un lato, il timing, riguarda la capacità di osservare il mercato, i flussi, leggere dati e tendenze e quindi richiede un approccio di macro-analisi, la qualità e il valore dei prodotti/servizi non possono prescindere da contesti dimensionalmente e concettualmente più ridotti che prendono in considerazioni l’utente ancor prima del cliente. Questo significa osservarlo nel suo fare quotidiano, immaginandosi come poter contribuire all’esperienza di utilizzo di prodotto/servizi o se non addirittura innovando: pensiamo ad esempio a quanto velocemente è diventato obsoleto il business model di Blockbuster e quanto campo velocemente ha preso il modello di business di Netflix.


Uno strumento fondamentale nel nostro lavoro è rappresentato dalle customer journey map, che ci aiutano a capire come l’utente si relazioni con i propri bisogni e che tipo di “percorso” fa per soddisfarli: il tipo di ricerche, i canali che utilizza, come si muove, dove acquista e quali criticità incontra durante questo percorso.
Sotto è riportato a titolo esemplificativo la customer journey di IKEA.

Un ruolo determinante in tutto questo è rappresentato sicuramente dal contributo che la tecnologia può dare si in termini di innovazione di prodotti che di processi.
Tuttavia se da un lato la tecnologia può contribuire positivamente a migliorare prodotti e processi, dall’altro troppo spesso è vista come un fine e non come uno abilitatore al cambiamento: la tecnologia non potrà mai prescindere dai bisogni delle persone e il compito del marketing è capire questi bisogni e cercare di soddisfarli: questa è la ricetta perfetta.

IL MUFFIN NON VIENE BUONO SE
Il muffin non viene buono se produciamo quello che vogliamo e non quello che vogliono le persone. Produciamo quello che vogliono le persone ma non permettiamo loro di consumarlo con le modalità che loro voglionoIl muffin non viene buono se non riusciamo a comunicare e raccontare adeguatamente la qualità ed il valore del nostro lavoro: il marketing è e sarà sempre una guerra di percezioni, non si tratta di storytelling, si tratta di comunicare i propri valori e il valore dei propri prodotti e servizi.

I FEEDBACK SONO NECESSARI
In tutto questo non sottovalutiamo mai come il consumatore reagirà al nostro prodotto o servizio: magari lo utilizzerà con modalità inaspettate o ci darà feedback su come migliorarlo funzionalmente, se si tratta ad esempio di un prodotto fisico. L’osservare e l’attenzione che daremo al nostro utente/consumatore è alla base per conoscere i suoi gusti, per servirlo e soddisfare i suoi bisogno, presenti e futuri.

IL MARKETING È AMORE
Perché alla fine il marketing è amore. Amore per le persone e per il futuro che verrà. Né più, né meno. Il profitto è una mera conseguenza di un lavoro ben fatto, di una ricetta ben eseguita, di un buon muffin.
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