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Società-iperconnessa: tra tecnologia e relazioni sociali

Alla tecnologia viene spesso attribuita la conseguenza di isolare socialmente le persone, rendendole sole ed infelici... ma potrebbe anche essere usata come parte della soluzione per il futuro?



Un argomento che da sempre mi perseguita nella mia quotidianità è come la tecnologia abbia modificato e modifichi tutt’ora le relazioni sociali tra le persone. Per questo motivo ho cercato di approfondire l’argomento nella mia tesi magistrale in Marketing e Comunicazione d’Impresa all’Università di Verona.

Il contesto di oggi è cambiato rispetto al passato, soprattutto in seguito alla nascita di Internet che ha portato al superamento delle barriere spazio-temporali presenti tra le persone creando una rete di collegamenti informatici che permettono la connessione con gli altri a distanza. L’ambiente nel quale viviamo è caratterizzato da un'elevata dinamicità e cambiamento delle abitudini e delle preferenze individuali; ai bisogni fondamentali degli individui si sono aggiunti i “nuovi” bisogni introdotti dalla tecnologia. Essi risultano più pratici e al tempo con le dinamiche moderne sociali, tra questi sono compresi il bisogno di connessione Internet, di socialità e di medialità.

Per capire che Internet al giorno d’oggi è un bisogno basta guardarci intorno...Guardando intorno a me, anche solo in un bar, mi sono accorta che le persone non parlano più, sembrano distratte e il loro sguardo è costantemente rivolto allo schermo del cellulare piuttosto che al proprio partner o all’amico vicino. Sono cambiati i modi di “fare rete sociale” tra le persone.
Potremmo dire che il mondo virtuale si interseca con il mondo reale senza alcuna distinzione e questo porta all’impoverimento delle relazioni sociali reali determinando la nascita di una società composta da soggetti svuotati, deboli, insicuri, infelici e soprattutto soli. L’abuso di Internet e dei dispositivi tecnologici comporta conseguenze negative molto pesanti quali ad esempio la dipendenza da Internet, in grado di suscitare le stesse sensazioni e gli stessi comportamenti compulsivi di una dipendenza da sostanze.
I dispositivi tecnologici presenti sul mercato facilitano le persone che non riescono a confidarsi faccia a faccia a comunicare nascondendosi dietro una tastiera o uno schermo come scudo per nascondere i propri sentimenti, le proprie debolezze e la propria identità reale, ma ostacolano ed allontanano le persone fisicamente ed emotivamente l’una dall’altra portandole ad isolarsi, chiudersi in sé stesse e ad essere infelici della loro vita.

Nella nostra società l’insoddisfazione dei rapporti sociali e/o lavorativi è una condizione molto diffusa ed è per questo che molti soggetti si fanno trasportare con facilità nel mondo virtuale in cerca di comprensione e amicizia.

Bene, ora abbiamo risposto alla prima parte della domanda, per la seconda parte serve fare una premessa e cioè che l’innovazione tecnologica è una condizione
irreversibile, non si ferma ed influenza i modi di vivere e di interagire delle persone, però...non tutto nasce per nuocere e quindi anche la tecnologia può essere una soluzione al problema che essa stessa ha creato (della solitudine).
I due argomenti possono sembrare in conflitto tra di loro, ma sicuramente ci portano a riflettere su quali possono essere le conseguenze e le implicazioni di un uso smodato dei
dispositivi tecnologici attuali. Dalla dipendenza da internet che si trasforma in incapacità di relazionarci e di stabilire un legame emotivo con gli altri, fino alla sensazione di isolamento sociale e solitudine, dimostrata dai dati relativi al nostro Paese e nel mondo in termini globali. Possiamo dimostrare come l’adozione dell'intelligenza artificiale e più precisamente dei robot di assistenza sociale, già presenti su alcuni mercati del mondo, possano invece aiutare questi soggetti sia dal punto di vista fisico che cognitivo ad interagire, perchè sono capaci di trasmettere emozioni, interazioni più intuitive, positività e fiducia nella relazione. Infatti sembra che le nuove innovazioni tecnologiche in combinazione all’intelligenza artificiale e alla robotica possano essere impiegate per soddisfare l'esigenza sociale, sempre più diffusa, legata alla solitudine e alla difficoltà nell’instaurare relazioni stabili e profonde con gli altri.

Per convincervi vi invito a paragonare la Pet-Therapy con la Robot-Therapy, la terapia assistita da robot, che io ho approfondito grazie ai molteplici studi sugli anziani nelle case di cura. La terapia robotica può essere paragonata alla terapia assistita da animali in quanto entrambe sono pratiche di intervento non farmacologiche che appartengono alla medicina complementare ed alternativa. Gli studi esaminati dimostrano come a seguito alla loro adozione i soggetti sperimentano un incremento della qualità della vita e un miglioramento a livello mentale, fisico e di salute sociale, soprattutto nei pazienti più anziani.


Le immagini sopra raffigurano il grande affetto che la popolazione più anziana delle case di cura dimostra nei confronti del cucciolo di foca Paro, un robot sociale.


Il mercato dei robot di assistenza sociale domestica rappresenta un mercato di nicchia poco conosciuto sul quale è presente un numero limitato di aziende trattandosi di un mercato relativamente giovane che si trova in una fase di sperimentazione e di sviluppo caratterizzato ancora da molteplici incertezze.

Le opportunità di successo di questo mercato per il futuro sono però percepibili agli occhi di tutti, grazie alla loro natura flessibile e personalizzabile che li rende applicabili in vari ambienti per lo svolgimento di compiti e di ruoli differenti. I potenziali casi di utilizzo degli agenti digitali sono enormi e vanno dal settore automobilistico e dai dispositivi indossabili (wearable), all'ufficio, alla casa, alla vendita al dettaglio, all'utilizzo per scopi sanitari e oltre. Si tratta di una tecnologia destinata ad espandersi negli anni a venire che trasformerà gli attuali assistenti vocali in assistenti di accompagnamento sociale diffusi nelle case di ogni consumatore a livello globale.

Quello che mi preme infine sottolineare è che la terapia robotica non è adottata al fine di sostituire l’essere umano e i rapporti interpersonali, ma si intende come terapia alternativa per soggetti isolati, che non hanno la possibilità di interagire con altre persone nell’arco della loro giornata o parte della giornata e che si ritrovano dunque soli in casa.
La tecnologia ha il potenziale di rendere il mondo un posto migliore e di migliorare la condizione umana, però dovranno cambiare le priorità umane, serve più buon senso nell’uso dei dispositivi tecnologici, in quanto sembra che nella nostra epoca storica l’iperconnessione e la dipendenza dalla tecnologia che si sostituisce ai rapporti sociali appartenga al nostro DNA, anche se allo stesso tempo spero che il periodo storico che stiamo vivendo oggi, un periodo caratterizzato dalla quarantena e dal lockdown dovuti al virus COVID-19, rafforzi i legami sociali e familiari e porti le persone a ragionare sulle vere cose importanti della vita.

Serena Glira

Se sei  interessat* ad approfondire la mia mia tesi di Laurea, contattami via e-mail

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