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NEW ZEALAND: 100% PURE

Secondo una ricerca (link) del Boston Consulting Group (BCG) il valore della green economy globale raggiungerà i 9,4 trilioni di dollari neozelandesi - circa 5,7 trilioni di dollari - entro il 2030 (Exhibit 1).

La Nuova Zelanda sta investendo da anni nella propria destinazione, sia a livello strategico che comunicativo, cercando di diventare e rappresentare a tutti gli effetti una meta a forte vocazione “green".

Secondo la ricerca di BCG la tendenza globale può rappresentare per la Nuova Zelanda una della più grandi opportunità economiche degli ultimi decenni, data la vocazione 100% PURE del paese (questo lo slogan della destinazione), l'ambiente naturale incontaminato, le abbondanti risorse energetiche rinnovabili e la società orientata alla sostenibilità.
Per realizzare queste opportunità economiche, preservando e migliorando l'ambiente naturale della Nuova Zelanda e mitigando l'impatto dei cambiamenti climatici, BCG ha esplorato cinque opportunità in rapida crescita per l'economia della Nuova Zelanda:

  • Ecoturismo: fornire turismo attraverso viaggi, pratiche commerciali ed esperienze turistiche più sostenibili dal punto di vista ambientale;
  • Edilizia sostenibile: sviluppo di case, edifici e infrastrutture più sostenibili, anche sfruttando la forte posizione del paese nei materiali da costruzione biogenici;
  • Sistema energetico a basse emissioni di carbonio: sfruttare il sistema elettrico altamente rinnovabile della Nuova Zelanda per attrarre l'industria a basse emissioni di carbonio e consentire la transizione zero netto attraverso l'elettrificazione dei trasporti, del calore e dei processi industriali;
  • Produzione alimentare sostenibile: produzione di alimenti naturali e sostenibili leader a livello mondiale attraverso lo sviluppo di prodotti di alta qualità, investimenti aggressivi in ​​ricerca e sviluppo per ridurre le emissioni agricole e l'adozione delle migliori pratiche tecnologiche per migliorare la produttività;
  • Prodotti di consumo ecologici: sviluppo di prodotti di vendita al dettaglio premium con un impatto ambientale inferiore, catene di approvvigionamento trasparenti rese possibili dalla digitalizzazione e metriche di sostenibilità chiare per attirare un segmento crescente di clienti che apprezzano la sostenibilità;
Questo tipo di visione richiede sicuramente un approccio sistemico al problema e al comporto turistico: significa considerare il settore turistico parte di un sistema più grande, valutando non solo le forze che lo governano, ma le interazioni con altri settori, altri luoghi.

È necessario conoscere ed osservare costantemente i trend che caratterizzano il mercato del consumo, sia del proprio settore che nella sua complessità.

Una mappatura e una fotografia delle risorse esistenti, degli attori coinvolti, degli operatori pubblici e privati sono stati alla base di un riposizionamento turistico e nazionale.
La lungimiranza con la quale la Nuova Zelanda ha iniziato a co-progettare una futura identità turistica/nazionale richiederà tempo, visione, strategia, educazione ai valori che si vorrà trasmettere, raccontare e che saranno alla base di una futura trasformazione sociale, politica, culturale ed anche turistica del territorio.

Secondo lo studio del Boston Consulting Group, con l'accelerazione della transizione verso un'economia verde, la Nuova Zelanda è ben posizionata per sfruttare le numerose opportunità che ciò presenta ed il cammino che ha da tempo iniziato la confermerà nei prossimi dieci anni all'altezza dello slogan “NEW ZEALAND: 100% PURE”.

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